Hanno detto… sul numero 82, ottobre 2025 • anno 7


Giancarlo Abete
In un momento storico così complesso per la competitività nel mondo dei sistemi imprenditoriali, se non si investe sul sistema delle imprese si correrà il rischio di effetti negativi per l’intera economia nazionale e naturalmente per il Lazio.
È fondamentale, nel rispetto delle diverse sensibilità esistenti e di tutte le posizioni politiche rappresentate, che rimanga prioritaria la capacità di affrontare i problemi con una concretezza che consenta al Lazio di continuare a crescere, garantendo occupazione e sviluppo alle giovani generazioni.

Giuseppe Tripoli
La Legge Madia non è stata la prima riforma del sistema camerale, ma certamente poteva essere la più penalizzante. Così non è stato. In risposta (e reazione) ad essa si sono sviluppati una progressiva trasformazione e rinnovamento che si coglie non solo dalle nuove funzioni assegnate, ma anche dal crescente consenso dell’opinione pubblica. Lo dimostrano, tra l’altro, le numerose notizie che danno conto delle iniziative delle Camere di commercio veicolate dai mass media o seguite attraverso i social network e i numerosi interventi sui media che usano abbondantemente dati e analisi prodotte dal sistema camerale.

Nicola Saracino
I cittadini sappiano ragionare con la loro testa e non con quella dei magistrati. Riflettano se per loro è meglio che l’accusatore sia, in termini di carriera, strettamente collegato al proprio giudice. Il referendum riguarderà la riforma in blocco, non si voterà su singoli temi. Non è una riforma perfetta, specialmente sul tema disciplinare si poteva e si doveva fare di più e meglio. Escluso ogni rimpianto per l’attuale giudice disciplinare elettivo (politico?) incardinato nel CSM, l’Alta Corte, che decide da sé sulle impugnazioni contro le proprie sentenze, è idea piuttosto eccentrica e poco rassicurante sul piano delle garanzie, insomma un giudice sin troppo “speciale” contro il divieto dell’art. 102 Cost.

Stefano De Lillo
Una buona notizia! Gli italiani sono i più longevi al mondo (insieme ai giapponesi). In particolare le donne del “bel paese” vivono in media (dati ISTAT 2024) 85 anni. Nel 2024, inoltre, probabilmente finiti gli effetti negativi diretti ed indiretti del COVID, l’aspettativa è cresciuta di 6 mesi in un solo anno. A cosa è dovuta questa longevità della nostra nazione?
Sono due gli elementi fondamentali. Il primo è l’alimentazione composta, quasi esclusivamente, da vegetali freschi: frutta, verdura, legumi, spezie, cereali non raffinati. Il secondo è l’attività motoria, che queste popolazioni, per le caratteristiche orografiche e le occupazioni lavorative, svolgono costantemente per tutta la loro vita.

Tony Sabatini
L’obesità non è soltanto una patologia cronica in preoccupante crescita, ma un indicatore della disfunzione strutturale del nostro modello di sviluppo. In particolare è la conseguenza visibile di un’alterazione patologica di una serie di fattori correlati tra loro – ambientali, nutrizionali, culturali, economici, sociali – che richiedono un approccio integrato, trasversale e di sistema.
Nel 2022, 1 persona su 8 nel mondo conviveva con l’obesità. L’obesità adulta a livello mondiale è più che raddoppiata dal 1990 e l’obesità adolescenziale è quadruplicata. Nel 2024, 35 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni erano in sovrappeso.

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Ricordare con una festività nazionale la figura del Santo di Assisi viene a rappresentare non solo un’opportunità per celebrare l’insegnamento di colui che ha rinunciato alle ricchezze e ai beni materiali, che ha dialogato con il vento e con gli uccelli, che ha lodato il Signore per la malattia, la sofferenza, finanche la “sora” morte, ma anche un momento per riflettere sul bisogno di pace che da più parti del mondo si eleva con grande forza e preoccupazione. E non bisogna essere necessariamente credenti per condividere i principi di vita e seguire le orme del Santo, che ha fatto della sua vita un esempio per tutto il mondo, anche laico, con un messaggio oggi più attuale che mai.

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