
L’Assemblea annuale di Unindustria costituisce da sempre un importante momento di confronto sia a livello territoriale sia a livello nazionale, relativamente allo stato di salute del mondo delle imprese e alle prospettive di crescita per le stesse e per il territorio.
Anche quest’anno al Palazzo dei Congressi, la relazione del Presidente Giuseppe Biazzo, il confronto fra il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l’intervento del Governo nella persona del Ministro Adolfo Urso e le riflessioni conclusive del Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, hanno dato l’opportunità di effettuare una ricognizione/riflessione sul percorso in atto, sulle problematiche esistenti e sulle prospettive di crescita in ambito regionale e nazionale.
E d’altro canto la centralità di Roma e del Lazio – Regione che dopo la Lombardia ha il più alto PIL in Italia – e le strette interconnessioni con le problematiche industriali ed economiche del Paese costituiscono una occasione significativa di confronto tra Governo, sistema confindustriale e istituzioni del territorio.
Molti i temi, tutti di significativo spessore, oggetto di approfondimento.
La prima riflessione è sulla capacità di dialogo – peraltro certificata da Unindustria stessa – tra il Comune e la Regione, pur espressione di aree politiche alternative con riferimento al quadro politico nazionale.
Sia il Sindaco Gualtieri che il Presidente Rocca hanno convenuto che il metodo Giubileo – che ha attivato significativi investimenti sul territorio in questi ultimi periodi – ha generato una capacità di crescita per Roma e per il Lazio che deve costituire riferimento anche allorché le risorse del PNRR andranno ad esaurirsi.
Il Lazio è presente in tanti settori industriali in cui vanta aziende leader di rilevanza nazionale e internazionale: dal digitale alla farmaceutica, dall’aerospaziale all’energia, dai trasporti all’audiovisivo.
Un dinamismo che ha trovato conferma nel primo semestre 2025 dai dati relativi all’export della Regione ed ha evidenziato un incremento di scambi con l’estero di gran lunga superiore alla media nazionale.
Ciò a prescindere dal ruolo sempre più strategico del turismo, che ha fatto registrare nel territorio un risultato molto positivo e che sempre più – non solo per il Lazio ma per l’intero Paese – contribuisce al PIL in maniera significativa.
Il Presidente Biazzo ha evidenziato che – nell’ambito della crescita economica del Lazio con previsioni molto incoraggianti anche rispetto alla media nazionale – è necessario riequilibrare il peso della manifattura e dei servizi avanzati attraverso una crescita dimensionale delle imprese, investimenti all’innovazione e all’apertura di nuovi mercati internazionali, rafforzando la capacità di attrazione di investimenti esteri e lavorando sui sistemi infrastrutturali, argomento di particolare importanza per il Presidente Rocca, essendo necessario un rafforzamento delle reti infrastrutturali nella Regione.
Sia il Sindaco Gualtieri che il Presidente Rocca hanno poi rilanciato la necessità di dare un impulso al Consorzio industriale, ancora oggi non rappresentativo di tutte le aree industriali della Regione, in particolare per quanto attiene il territorio della capitale. I 100 milioni stanziati dal Governo per le aziende operanti nel perimetro consortile debbono costituire l’occasione di una accelerazione del ruolo del Consorzio industriale all’interno della Regione, in un contesto gestionale in cui a livello di management prevalgano le professionalità e non le appartenenze partitiche.
Unindustria ha evidenziato la necessità – vera priorità per il mondo produttivo in tutto il Paese – di interventi rapidi sul costo dell’energia, tema di particolare rilevanza anche per le imprese del Lazio (dal cartario alla ceramica) e la necessità di un impegno deciso sulle semplificazioni, al fine di favorire in tempi rapidi insediamenti produttivi di qualità, nonché le priorità della formazione e del lavoro, perché, a fronte di dati positivi per il Lazio e per l’intero Paese dei trend occupazionali, permangono forti criticità sulla individuazione di lavoratori formati soprattutto in settori quali la transizione digitale e la transizione green, evidenziando la necessità di un aumento della produttività, che costituisce una condizione fondamentale per la crescita dei salari, oggi in sofferenza rispetto al potere complessivo di acquisto dei lavoratori.
Unindustria ha evidenziato altresì l’importanza di definire la Zona Logistica Semplificata nel Lazio e lo sforzo compiuto con la presentazione del Piano Industriale della Regione.
Ovviamente la realtà di un territorio come il Lazio risente e risentirà in positivo o in negativo di scelte strategiche a livello nazionale e del contesto internazionale nel quale si opera.
L’incredibile vicenda dei dazi – soprattutto in relazione all’incertezza che accompagna le prospettive future – sta determinando e può determinare problemi crescenti per l’industria italiana e per la sua capacità di esportazione, essendo l’Italia il quarto Paese esportatore al mondo.
Fondamentali saranno anche le decisioni che saranno assunte dal Governo relativamente al sistema delle imprese in relazione alla prossima finanziaria, come ben ricordato dal Presidente Orsini nel suo intervento conclusivo.
La necessità di un investimento importante, ma comunque compatibile con il volume della spesa pubblica del Paese, è condizione fondamentale per favorire innovazione/crescita/sviluppo.
In un momento storico così complesso per la competitività nel mondo dei sistemi imprenditoriali, se non si investe sul sistema delle imprese si correrà il rischio di effetti negativi per l’intera economia nazionale e naturalmente per il Lazio.
Forte è stato anche il richiamo sia del Governo sia del Presidente Orsini ad una politica dell’Unione Europea che – fermi restando gli obiettivi condivisi sul versante della qualità della vita e dell’ambiente negli anni futuri – sia in grado di accompagnare con intelligenza tale percorso, evitando che accelerazioni eccessive determinino una drammatica perdita di capacità produttiva, di occupazione e presenza sui mercati, causando il venir meno di uno dei settori trainanti dell’economia nazionale e nello specifico anche della Regione Lazio quale quello dell’auto.
Un confronto aperto, che ha consentito utili riflessioni e ha individuato percorsi per il futuro per gli imprenditori e per le imprese.
È fondamentale, nel rispetto delle diverse sensibilità esistenti e di tutte le posizioni politiche rappresentate, che rimanga prioritaria la capacità di affrontare i problemi con una concretezza che consenta al Lazio di continuare a crescere, garantendo occupazione e sviluppo alle giovani generazioni.