Quale nuova frontiera di un’esplorazione innanzitutto lunare, ma in seguito spaziale tout court, la space economy apre nuovi scenari di investimenti e prospettive per il nostro pianeta, tali da dover essere il più possibile oggetto di comunicazione verso il grande pubblico, in modo che la comunità globale si renda conto adeguatamente delle ricadute positive che queste missioni possono avere, finanche sulla vita di tutti di giorni.
Questo è uno dei temi dominanti affrontati dai relatori, che si sono confrontati in occasione della presentazione del libro “Cyberspazio e intelligenza artificiale tra occidente ed oriente”.
Giancarlo Elia Valori, autore della pubblicazione, nel suo intervento ha stigmatizzato come i numerosi fallimenti di alcune missioni (non solo lunari), le aspettative di ricadute economiche e di benessere sociale dei nuovi investimenti nel settore e la consapevolezza che l’impresa comunque non sarà facile e richiederà un grande impegno sul fronte delle tecnologie avanzate, costituiscano oggi le principali motivazioni che spingono gli Stati Uniti d’America, la Repubblica Popolare Cinese e altri Paesi della comunità internazionale a tentare nel prossimo futuro il ritorno alla luna.
La sfida è data, quindi, dalla ricerca e dallo sviluppo di tecnologie che, ripetendo quanto avvenuto nel passato, accompagnino l’avanzamento di novelle architetture per mantenere in orbita una stazione spaziale di nuova generazione, che agevoli esplorazioni meno costose rispetto a quelle precedentemente realizzate e ciò dovrebbe essere solo un primo passo, perché la presenza della stazione sulla luna agevolerebbe anche missioni verso altri pianeti, in primis marte, per cui, tornare sulla luna potrebbe contribuire ad una migliore e più capillare comprensione dello sviluppo dell’intero sistema solare.
L’accantonamento delle missioni lunari, accompagnato, di contro, da un sempre maggiore sviluppo del partenariato pubblico-privato in altri settori, ha dato vita negli Stati Uniti d’America alla cosiddetta new space economy. Quest’ultima vedrà sempre più presenti gli attori privati, certamente negli Stati Uniti, piuttosto che in Cina e in Russia, essendo tali attività controllate dai rispettivi Stati. Tutti concorderanno che, sostenendo economicamente le missioni lunari, si abbatteranno i costi sopportati dall’amministrazione pubblica, come è avvenuto negli anni sessanta e settanta. Inoltre, nel settore si assisterà allo sviluppo di start up e di un venture capital finalizzato, che sosterrà nuove forme di ricerca.
Elia Valori ha, quindi, concluso come si arriverà al punto che a gestire tutto questo, compresi i viaggi nel sistema solare, saranno equipaggi non umani, bensì robotici, frutto dell’intelligenza artificiale, che raggiungerà livelli di sofisticazione ancora inesplorati.
Al dibattito, fra gli altri, hanno preso parte Antonella Polimeni, rettore dell’università La Sapienza di Roma, Oliviero Diliberto, già Ministro di Grazia e Giustizia, oggi Preside della facoltà di Giurisprudenza dell’università La Sapienza, Paolo Savona, Presidente della CONSOB e Vincenzo Sanasi d’Arpe, Amministratore Delegato di CONSAP, che si è congratulato con l’autore del libro per la profonda conoscenza dei temi affrontati, specificando quanto sia necessario: “approfondire tecnicamente alcuni argomenti trattati dallo scrittore per apprezzarne i contenuti, ringraziandolo, perché consente di riflettere sul grande tema del 2023, su quella che viene definita la Grande Rivoluzione Industriale, ovvero l’intelligenza artificiale.”
