Nel numero di giugno 2019 pubblicavamo l’articolo di Ugo Utopia, all’interno del quale veniva riportato quanto segue: “Giuseppe Caracciolo, magistrato della Corte di Cassazione, condannato in primo grado con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione”.
Il 14 giugno 2021 riceviamo una lettera raccomandata, datata 7 giugno 2021, da parte del procuratore del Dott. Caracciolo, che comunica, fra l’altro, come: “I dati personali del Dott. Caracciolo, contenuti nell’articolo e nel materiale pubblicato al collegamento ipertestuale sopra indicato, sono riferiti a un procedimento penale in corso alla data della pubblicazione, attualmente definito con la declaratoria di nullità della sentenza di condanna pronunciata in primo grado” e che: “risulta omesso qualsivoglia riferimento al prosieguo del procedimento penale a carico del Dott. Caracciolo, definito con sentenza n. 1435/2020, pronunciata dalla Corte di Appello di Lecce all’udienza del 18.12.2020 e passata in giudicato per mancata impugnazione nei termini di legge, che ha dichiarato la nullità della sentenza pronunciata in primo grado dal GUP presso il Tribunale di Lecce, recante giudizio di colpevolezza nei confronti del mio Assistito per il reato di favoreggiamento della prostituzione”, chiedendo, quindi:
“1. la cancellazione o la trasformazione in forma anonima (mediante rimozione dal sito web di “Dimensione Informazione” dell’articolo in questione ovvero mediante rimozione del nome e cognome del Dott. Giuseppe Caracciolo o la deindicizzazione della suindicata pagina web mediante “robot exclusion protocol” o l’utilizzo di “metatag no index” e/o con l’aiuto di protocolli di esclusione come “robot.txt” o di codici come “noindex” o “noarchive”) e il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione;
2. la cessazione degli effetti di tale illegittima condotta mediante la cancellazione anche dalle pagine cache dei principali motori di ricerca;
3. In subordine, la rettifica dei dati personali inesatti che riguardano il mio Assistino, con riferimento, in particolare, alla notizia della sua condanna in primo grado per favoreggiamento della prostituzione e, per l’effetto, l’integrazione o aggiornamento della stessa, mediante collegamento o rinvio ad altre informazioni, consultabili sul Vostro sito web, concernenti l’evoluzione della vicenda giudiziaria che riguarda il mio assistito, come descritta nella presente missiva;
4. la comunicazione delle azioni intraprese riguardo le suindicate richieste, ex art. 12, par. 2 del Regolamento (UE) 679/2016 (General Data Protection Regulation – GDPR).”